LAVORATORI PRECARI DELLA SANITA’ CON OLTRE 36 MESI DI SERVIZIO STABILIZZATI SU ORDINE DEL GIUDICE: C’E’ TEMPO FINO AL 22 DICEMBRE 2015 PER ADERIRE AI RICORSI PROMOSSI DALLO STUDIO LEGALE BERLOCO

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Storica sentenza ottenuta dallo studio legale Berloco: come gli insegnanti, anche i medici e tutto il personale della sanità pubblica italiana, se in possesso del requisito dei 36 mesi di servizio svolti con contratti a tempo determinato, hanno diritto alla conversione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato, mettendo dunque fine al precariato che in numerosi casi supera addirittura i 10 anni. Lo SLB a settembre del 2014 aveva depositato il ricorso di un medico della BAT, presso il Tribunale del Lavoro di Trani, in cui si rivendicava l’applicazione della direttiva europea n°70 del 1999, recepita in Italia dal d lgs. 368 /2001. Per l’avvocato Graziangela Berloco “Con la sentenza del 26/10/15 n. 1528, Il Tribunale di Trani ha confermato i principi stabiliti dalla Corte Europea nella sentenza del 26.11.14 in materia di abuso del contratto a termine da parte delle Pa che possono essere sanzionate con il risarcimento dei danni e con la condanna alla trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, ed assume particolare rilevanza perché è la prima sentenza positiva dopo quella della Corte Europea e apre le porte a nuovi ricorsi in tal senso”.
In particolare, il Giudice ha dichiarato che il rapporto di lavoro tra la parte ricorrente, un medico che aveva lavorato per oltre 36 mesi alle dipendenze dell’ASL BT, e quest’ultima, deve essere considerato a tempo indeterminato, ai sensi dell’art. 5, comma 4-bis, del D. Lgs. 368/2001 ed ha ordinato all’ASL Bt, di riammettere immediatamente in servizio la parte ricorrente e di risarcirle il danno in misura pari ad “un’indennità onnicomprensiva” di 6 “mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto”(all’incirca 30.000 euro). Questa sentenza pone dunque termine al precariato nella sanità pubblica, dove operatori sanitari, infermieri e dirigenti medici spesso subiscono un vero e proprio abuso nella reiterazione dei contratti a termine, e visto l’annesso risarcimento del danno rischia di creare un serio problema alle casse regionali: si calcolano in almeno 800 i potenziali lavoratori della sanità pubblica pugliese in possesso dei requisiti per poter fare ricorso e quindi oltre alle stabilizzazioni si prevedono risarcimenti per milioni di euro, a meno che la politica non trovi una soluzione: una potrebbe essere quella di stabilizzare tutti gli aventi diritto evitando dunque contenzioso e conseguente svuotamento delle casse regionali.

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LO STUDIO BERLOCO ANNUNCIA LA RIAPERTURA DEI RICORSI ALGIUDICE DEL LAVORO PER DIRIGENTI MEDICI, INFERMIERI, TECNICI, AMMINISTRATIVI E AUSILIARI, PER POTER ADERIRE BISOGNA AVER LAVORATO PER ALMENO 36 MESI ALLE DIPENDENZE DIRETTE DELLE ASL.
C’E’ TEMPO FINO AL 22 DICEMBRE 2015 PER ADERIRE AI RICORSI
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