Dopo richieste di accessi agli atti rimaste inevase, dopo code davanti agli usp e dopo infruttuosi tentativi di conciliazioni, i docenti vittime dell’illogica ed illegittima condotta dell’Amministrazione scolastica non possono far altro che ricorrere ai giudici del lavoro per ottenere giustizia.
E i giudici non deludono le loro aspettative, perchè gli errori del Miur sono macroscopici, in lapalissiana violazione dei principi di imparzialità, correttezza, buona fede e buon andamento della PA.
A seguito di ricorsi cautelari d’urgenza, anche il Trib di Brindisi, sez lavoro, con orientamento unanime, così dispone:
“Accoglie il ricorso e, per l’effetto, sospende l’ efficacia del provvedimento di assegnazione
della ricorrente nella parte in cui ne dispone la destinazione presso l’ambito territoriale del
Veneto e per l’effetto ordina all’amministrazione resistente di rivalutare l’assegnazione della
sede di lavoro della ricorrente tenendo conto del punteggio vantato e degli ambiti territoriali
indicati in relazione alla regione Puglia secondo l’ordine di preferenza e tenuto conto del
criterio di viciniorietà.”